Una delle più grandi star del cinema muto degli anni Venti del Novecento, Elena Sangro è nata e cresciuta a Palazzo Aragona.
Era figlia di Avveduto Bartoli-Avveduti, amministratore degli affari e dei beni del duca Quarto di Belgioioso e della moglie Ortensia d’Avalos, e della gentildonna Ida Albini. Maria Antonietta Bartoli Avveduti nacque il 5 settembre 1897, come testimoniato dall’atto di nascita. Tuttavia, la stessa Maria si sarebbe tolta quattro anni, affermando di essere nata nel 1901.
Dopo gli studi teatrali a Roma a Santa Cecilia, esordì nel cinema come protagonista di Fabiola (1918). Nel decennio successivo fu interprete di una quarantina di pellicole per diverse case di produzione, con il nome d’arte di Elena Sangro o Elena di Sangro.
Nel 1924 interpretò Poppea nel kolossal “Quo vadis?” di Georg Jacoby e Gabriellino D’Annunzio, poi recitò con ruoli di primo piano nei tre film della serie Maciste, diretti da Guido Brignone: Maciste imperatore (1924), Maciste all’inferno (1925) e Maciste nella gabbia dei leoni (1926).
All’apice della sua popolarità, nel 1927, Elena Sangro divenne l’amante di Gabriele d’Annunzio, che le diede il nomignolo di “La piacente” e le dedicò il poemetto erotico Carmen Votivum.
Dopo la rottura con D’Annunzio, Maria Antonietta cambiò il suo nome d’arte in Lilia Flores e si ritirò parzialmente dal cinema, esibendosi come soprano in concerti e in trasmissioni radio.
Nell’immediato dopoguerra fondò una propria casa di produzione, la Stella d’Oro Film con cui tra il 1947 e il 1950, con lo pseudonimo maschile di Anton Bià, produsse e diresse diversi documentari d’arte, tra cui Sogno d’amore (1947), Villa Adriana (1948) e Le Madonne di Raffaello (1950).
Rimase attiva negli anni Sessanta all’interno dell’Associazione dei Pionieri del Cinema, di cui per un periodo fu anche presidente. Si spense a Roma l’8 dicembre 1973.